Quattro chiacchiere con… Massimiliano Alessandrucci
Massimiliano Alessandrucci è un manager di Euroansa, dove si occupa di gestione strategica delle risorse umane e sviluppo del business. La sua figura in azienda ha vissuto un’evoluzione costante, partendo da ruoli più operativi per poi ottenere responsabilità sempre maggiori. Oggi, come Chief Business Development Officer & Chief HR, è un punto di riferimento per l’ottimizzazione dei processi aziendali, la selezione e la crescita dei talenti. La sua attività si estende fino all’innovazione digitale e ai modelli di sviluppo del business, come TassoMutuo.
Avvocato di formazione e già particolarmente attento all’integrazione tra persone, tecnologia e performance, recentemente ha conseguito il titolo di dottore in ingegneria gestionale, arricchendo così il suo bagaglio professionale con un approccio analitico essenziale per le dinamiche aziendali.
Cosa hai pensato quando Ansano Cecchini ti ha proposto di iscriverti a Ingegneria?
La prima reazione è stata un misto tra sorpresa e curiosità. Da avvocato, l’idea di studiare una materia così diversa poteva sembrare fuori contesto, ma quando un consiglio viene da una persona come Ansano, che per me ormai è come un padre-fratello-amico, è sempre il caso di fermarsi a riflettere. Ho capito subito il valore della proposta. Viviamo in un’epoca in cui la gestione aziendale si basa su dati, processi e una visione strategica. Il diritto mi ha insegnato a ragionare in modo strutturato, mentre l’ingegneria gestionale mi fornisce strumenti per rendere questi ragionamenti più concreti, misurabili e applicabili a realtà complesse come Euroansa.
In che modo la tua doppia competenza di avvocato e ingegnere gestionale influenzerà la tua visione e mission aziendale?
Credo che l’unione tra diritto e ingegneria sia una combinazione sempre più strategica. Il mondo finanziario, e in particolare quello del credito e della consulenza mutui, è regolato da normative stringenti, ma richiede anche agilità, efficienza e innovazione. Oggi, da un lato, la formazione giuridica mi permette di comprendere a fondo contratti, compliance e aspetti normativi. Dall’altro, l’ingegneria gestionale mi dà un metodo per analizzare dati, ottimizzare processi e creare strategie scalabili. L’obiettivo è sfruttare questa sinergia per rendere Euroansa ancora più efficiente, mantenendo sempre il suo valore distintivo: le persone e la loro capacità di fare la differenza nei rapporti con i clienti.
Quali saranno, secondo te, le principali sfide future per l’HR e lo sviluppo del business in Euroansa?
Le sfide sono numerose e richiedono un equilibrio tra visione strategica e pragmatismo. Ritengo particolarmente centrali tre aspetti. Il primo è la capacità dell’HR di attrarre e trattenere i migliori talenti. Il mondo del lavoro è in evoluzione, e i giovani cercano aziende con valori solidi e opportunità di crescita. Euroansa ha sempre puntato sulle persone e questa continuerà a essere la nostra forza.
Il secondo è la digitalizzazione e automazione intelligente. Non si tratta di sostituire le persone con software, ma di integrare strumenti che sfruttino ad esempio l’intelligenza artificiale per rendere il lavoro più efficiente, rapido e preciso. Infine, c’è l’espansione e il posizionamento sul mercato, inclusa la presenza online con TassoMutuo. La consulenza del credito non si limita più a “consigliare un mutuo”.
Il futuro è offrire soluzioni su misura, aiutando le persone a realizzare progetti di vita con un approccio consulenziale a 360°, integrando esperienze digitali e incontri fisici. Come sempre, il successo di Euroansa poggerà su due pilastri: la competenza delle persone e l’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di rendere più accessibile un settore complesso come quello della mediazione creditizia.